Cronaca

La piaga sociale del body shaming

Negli ultimi anni, il body shaming, ossia il giudizio e la critica del corpo altrui, si è trasformato in una preoccupante piaga sociale. Questo fenomeno ha profonde ripercussioni sulla salute mentale e l’autostima delle persone.

Il body shaming si manifesta in varie forme: dalla discriminazione basata sul peso, alla critica dei tratti fisici o l’aspetto della pelle. Questo comportamento può essere compiuto sia offline che online, ma specialmente sul web raggiunge dimensioni devastanti.  Il Pew Research Center ha rilevato che il 65% degli adulti americani ha assistito a comportamenti di body shaming online, mentre il 36% ha sperimentato personalmente questa forma di aggressione digitale.  Il body shaming può avere conseguenze devastanti, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Abnormal Psychology, le persone che subiscono il body shaming hanno un aumento significativo del rischio di sviluppare disturbi alimentari, depressione e ansia.  Le conseguenze possono essere anche legate ad un senso di inadeguatezza verso la società, di vergogna o isolamento. Nei casi più gravi questo fenomeno può provocare nei soggetti lo sviluppo di patologie come l’anoressia , la bulimia o appunto la  depressione.

Vista la situazione, così allarmante, le piattaforme digitali dovrebbero assumersi una maggiore responsabilità nella prevenzione e nella gestione del cyberbullismo.  Un sondaggio condotto da Common Sense Media ha rilevato che il 47% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha ammesso di sentirsi stressato a causa del confronto con i canoni di bellezza promossi sui social media. L’80% degli utenti di Instagram seguono almeno un account legato al fitness o alla bellezza, questo contribuisce sicuramente ad un aumento della pressione sociale per aderire a determinati standard estetici. Fortunatamente, negli ultimi anni, c’è  una maggiore consapevolezza del problema e un impegno generale per combatterlo, tantissime celebrità e attivisti hanno parlato apertamente del body shaming e hanno promosso la diversità corporea. Ricordiamo tutti di campagne online come #BodyPositivity e #StopBodyShaming, che proprio di recente, hanno guadagnato tantissima popolarità, incoraggiando le persone ad accettare la propria unicità, promuovere l’accettazione di sé e degli altri con l’obbiettivo di cercare di ridurre la volontà (quasi ossessiva) di conformarsi ad ideali irrealistici di bellezza.

Per affrontare il body shaming, sarebbe necessario promuovere una vera e propria campagna di educazione su temi legati al corpo, all’interno delle scuole, rivolgendosi direttamente agli adolescenti, che il più delle volte, sono maggiormente a rischio. Anche il Parlamento italiano si sta muovendo in tal proposito, la deputata Martina Semenzato, ha presentato una proposta di legge per l’istituzione di una Giornata nazionale contro il body shaming, il 16 maggio. Combattere questo fenomeno richiede uno sforzo collettivo, solo attraverso l’educazione possiamo cercare di debellare questa forma dannosa di discriminazione.

 

Redatto da Martina Hamdy.

 

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