Cronaca

Bard, l’assistente virtuale di Google

Durante il 2017 hanno preso vita i primi CHATBOT, software in grado di sostenere conversazioni intelligenti, scritte o vocali, con esseri umani. Sono applicazioni che vengono ormai utilizzate in diversi settori per offrire una grande varietà di servizi e fanno parte sempre di più della nostra quotidianità. Sono considerati Chatbot anche gli Assistenti Vocali, che ormai noi tutti conosciamo, prodotti dai leader del mercato come Apple con Siri, Microsoft con Cortana, Google con Google Assistant, e infine Amazon con Alexa. Nell’ultimo periodo si è sentito molto parlare di ChatGPT, un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano e per generare testi automaticamente, idea sviluppato da OpenAI, nota organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale.

Fin da subito, l’arrivo di ChatGPT, è stato visto come una vera e propria rivoluzione nel settore tecnologico, segnando il passaggio di una nuova era definita Web 3.0. ChatGPT è in grado di fornire un’assistenza automatizzata, ovvero di generare risposte in maniera automatica in una conversazione con un utente umano rispondendo in modo attivo e utilizzando un linguaggio naturale; questa funzione può essere utilizzata per la generazione di testi, per le descrizioni di prodotti, post per social network, articoli di giornale o e-mail. Google non si è lasciato attendere troppo, il 10 maggio 2023, in occasione del Google I/O, la conferenza annuale che Big G organizza a Mountain View per gli sviluppatori web, è stato presentato al pubblico Bard.

Bard, come ChatGPT, è in grado di fornire risposte utili alle domande degli utenti, grazie alla sua capacità di capire il linguaggio umano attraverso la lettura di miliardi di parole. Utilizzare Google Bard è molto semplice, basta accedere al sito web bard.google.com, digitare una domanda nella barra ricerca e premere invio sulla tastiera. Bard in pochi secondi sarà in grado di formulare una risposta esaustiva (al momento solo in lingua inglese).

Quali sono le differenze sostanziali tra i due software?

 La caratteristica principale che differenzia Google Bard da ChatGPT, è che con il software Bard non è necessario registrarsi. Inoltre Bard è una piattaforma in continua evoluzione, è possibile utilizzare automaticamente le risposte generate dall’intelligenza artificiale per scrivere email, esportarle su Google Docs o condividerle con contatti.  Bard garantirà maggiori prestazioni e risposte sempre più precise, diventerà più completo anche sul piano visivo, sarà possibile completare le risposte con immagini, e non solo con la parte testuale.

Tra le novità che saranno presto disponibili per gli utenti, quella di poter personalizzare lo stile del chatbot, ovvero definire la lunghezza delle risposte, il tono di voce e la capacità di avviare una ricerca partendo da un’immagine. Quest’ultima è un’opzione che abbiamo già imparato ad utilizzare  su Google Search, grazie a Google Lens; all’utente basterà inserire un’immagine e chiedere di scrivere una didascalia o ottenere informazioni.

 

Redatto da Martina Hamdy. 

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