Italia

Violenza sulle donne, la drammatica situazione in Italia

La violenza contro le donne in Italia è un problema serio. Il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. La violenza contro le donne persiste in molte forme, tra cui violenza domestica, stalking, molestie sessuali sul posto di lavoro e tratta di esseri umani a fini sessuali.

Nel settembre 2020, il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per contrastare la violenza di genere. Questa iniziativa è stata presa in risposta all’aumento dei casi di violenza domestica soprattutto durante la pandemia di COVID-19. Le vittime sono rimaste intrappolate in casa con i loro aggressori senza avere possibilità di fuga o di accesso ai servizi di supporto.

La situazione è preoccupante, basti pensare che In Italia, come dimostrano i dati ISTAT (solo nel 2021) si sono registrati più di 109 femminicidi, stiamo parlando di un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Il 93% purtroppo, è avvenuto in ambito familiare, e nel 63% dei casi provocati dal proprio partner. Le vittime di violenza spesso si trovano in situazioni di grande vulnerabilità e paura, il che rende difficile denunciare gli abusi e cercare aiuto.

I dati del Report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale aggiornato al 20 novembre 2022, mette in luce un quadro davvero raccapricciante; nel periodo 1 gennaio – 20 novembre 2022 sono stati registrati 273 omicidi (+2% rispetto allo stesso periodo del 2021), con 104 vittime donne (- 5% rispetto allo stesso periodo del 2021 in cui le donne uccise sono state 109).
Le donne uccise in ambito familiare/affettivo sono state 88 (- 6% rispetto dello stesso periodo del 2021 in cui le vittime sono state 94); di queste, 52 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner (-16% rispetto alle 62 vittime dello stesso periodo del 2021).

In Italia è stato significativo l’introduzione della legge 119/2013, comunemente nota come la “Legge sul femminicidio”. Questa legge ha introdotto misure più severe per punire i responsabili di violenza domestica e ha posto maggiore attenzione sulla prevenzione e la protezione delle vittime. È fondamentale continuare a promuovere consapevolezza e fornire supporto alle vittime per aiutarle ad uscire da queste situazioni pericolose. Sono necessari sforzi continui per sensibilizzare l’opinione pubblica, fornire supporto alle vittime e promuovere l’uguaglianza di genere.

A tal proposito sono numerose le organizzazioni non governative e i centri di assistenza che offrono sostegno emotivo, legale ed economico alle vittime di violenza. Ogni donna in difficoltà deve avere il diritto di rivolgersi ad un servizio che intervenga in maniera tempestiva.

Il Ministero della Salute, sul suo portale mette a disposizione una serie di figure autorevoli a cui rivolgersi nel caso di violenza: ogni anno al 112 arrivano chiamate per casi di aggressione fisiche, minacce o violenze psicologiche. È attivo un numero antiviolenza e antistalking (1522), un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, (attivo 24 h su 24) con il quale è possibile parlare con operatrici specializzate per il sostegno delle vittime di violenza o stalking.

Il 25 novembre si celebra nel mondo la Giornata internazionale per l’eminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che in questa data invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani.
È davvero necessario un impegno collettivo e continuo, per cercare di cambiare le mentalità e combattere gli stereotipi di genere che alimentano purtroppo le violenze. È importante educare le nuove generazioni sul rispetto reciproco, sull’uguaglianza di genere e sulla prevenzione della violenza.

Martina Hamdy

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