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“Uragano” in Italia e Francia: la disinformazione meteo ha toccato il fondo (nel silenzio generale)

Alcuni siti web privati hanno scritto sui social e diffuso al pubblico la notizia che un uragano di categoria 3 avrebbe colpito la Francia e poi l’Italia. È accaduto, ovviamente in Italia, solo qualche giorno fa e nessuno ha battuto ciglio. Nessuno si è lamentato, nessuno si è indignato, nessuno si è preoccupato.

Alcuni siti meteo privati, uno dei quali già in passato aveva lanciato allerta meteo mettendosi bellamente al posto della Protezione Civile (comportamento deontologicamente sbagliato e contrario alle leggi italiane), si è sono permessi di diffondere senza nessuno scrupolo, notizie meteorologiche totalmente destituite di ogni fondamento scientifico. La Meteorologia in Italia è ormai la terra di nessuno. Senza regolamentazione legislativa, ebbene sì la meteorologia privata italiana non ha nessuna norma che la protegga, controlli e regolamenti, un qualunque sito privato che non rispetti le regole della comunicazione corretta si può permettere di scrivere fantasiose previsioni, come la neve in pieno luglio e financo che arriverà un uragano in Francia e in Italia.

La storica tempesta atlantica Ciaran, nominata così dai (veri) esperti meteorologi del Met Office inglese, non è stata un uragano di categoria 3. Secondo la nomenclatura ufficiale, si deve usare la definizione di “uragani” solo per identificare i cicloni tropicali che si formano nel bacino atlantico e nella parte orientale del Pacifico settentrionale.

In questo caso l’utilizzo errato e pericolosamente fuorviante del termine uragano ha un solo e unico obiettivo: monetizzare attraverso i click. Così facendo, si sminuisce l’attenzione sulla comunicazione di allerta, si mortifica il lavoro dei veri professionisti, non si rispetta il lavoro della Protezione Civile, si avvelenano i pozzi della comunicazione e a farne le spese sono i cittadini, la credibilità della Meteorologia e di chi la pratica nel rispetto delle regole scientifiche senza seguire solo le pagine visualizzate o la moltiplicazione dei click.

Luigi Latini

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