Italia

La dieta mediterranea è Patrimonio UNESCO

Il 16 novembre 2010 a Nairobi, in Kenya, il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale, approva l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. Ebbene sì, il primato e l’eccellenza della sana nutrizione spettano tutti a lei: “la dieta mediterranea”.

La dieta mediterranea è caratterizzata dall’abbondanza di alimenti vegetali come pane, pasta, verdure, insalate, legumi , frutta fresca e secca, olio d’oliva e pesce; un limitato consumo di carne rossa e bianca, uova, latte e derivati. Essa garantisce, a differenza di altre alimentazioni, il rispetto delle caratteristiche definite “sane” dal Ministero della Salute, ovvero una varietà di odori e colori, il consumo di prodotti locali e preferibilmente di stagione. Le diete nel mondo sono infinite: dalla dieta del gruppo sanguigno, la dieta DASH, la dieta dissociata; ma bisogna ammetterlo, nessuna è come la dieta mediterranea. Un vero e proprio modello alimentare per la salvaguardia della salute, per sentirsi bene e in forma.

Varie ricerche e studi scientifici dimostrano come questa nutrizione sia determinante per prevenire malattie croniche o cardiovascolari. Uno studio ha analizzato 16 campioni tra vari stati Nordici e alcuni campioni tra i paesi del Mediterraneo: coloro che nelle zone mediterranee seguivano un’alimentazione sana e ben curata avevano un tasso di malattie cardiovascolari minore rispetto ai Paesi Nordici. La scoperta del nuovo stile di vita avvenne grazie ad un ricercatore statunitense, Angel Keys, negli anni ‘50 nella zona di Battipaglia (zona resa famosa per la produzione delle famose mozzarelle di bufala). Keys non riusciva a spiegarsi come mai nei paesi più industrializzati e ricchi di alimenti come carne e derivati ci fosse un alto tasso di malattie cardiovascolari rispetto ad una zona del Mediterraneo, meno ricca, dove scarseggiavano i cosiddetti “beni di lusso alimentari”.

 Tuttavia oggi la dieta mediterranea non è più la classica nutrizione che rispetta in toto la piramide alimentare: essa ha subito delle modifiche e delle mescolanze a causa delle influenze di altre culture etniche. Ci basta pensare alla differenza tra le tradizioni alimentari del Nord, Sud e del Centro Italia. Nella cultura alimentare mediterranea sono subentrati nuovi sapori, dal gusto decisamente etnico, dovuti dall’introduzione di nuove spezie, come curcuma, curry, paprika e tante altre.

Tuttavia, uno studio recentissimo, pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Nutrition e basato su un campione di 2869 persone, dimostra che solo il 13% della popolazione italiana, allo stato attuale, riesce a seguire un regime alimentare come la dieta mediterranea. Il 24% la applica il maniera errata. La rimanenza della percentuale della popolazione non ha tempo di seguire le linee guida corrette a causa di mancanza di tempo o condizioni lavorative che non consentono. Il 39.5% della popolazione è convinto che i grassi insaturi facciano bene in una sana nutrizione, mentre il 22,4 % applica realmente i tre principi cardini della sana e corretta nutrizione, ovvero, cinque pasti al giorno, bere acqua e fare un minimo movimento. Grazie alla dieta mediterranea, negli ultimi anni, si sono ridotte le seguenti patologie: malattie cardiovascolari ( 9%), mortalità di cancro (6%), malattie di Parkinson e Alzheimer (13%).

 

Redatto da Martina Hamdy. 

 

Tags

Articoli correlati