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Cala il turismo in Puglia

Rincari e servizi inadeguati, il mese di luglio in Puglia, si chiude con il 20% in meno di turisti

A confermarlo gli stessi addetti del lavoro che hanno registrato un calo del 15%-20% rispetto all’estate precedente e dopo i record delle presenze, sempre in aumento, degli anni passati. Le cause? I turisti, specialmente quelli italiani, decidono di trascorrere le loro vacanze altrove a causa dei prezzi ormai arrivati alle stelle.

Basti pensare che una semplice giornata in spiaggia, un pranzo al ristorante e una notte in un Bed&Breakfast a Gallipoli, costa ad una famiglia circa 400/500 euro. Giulia Proncino, referente dell’associazione dei consumatori Adoc Puglia, lo spiega al Corriere della Sera:«Adoc ha condotto anche quest’anno un’indagine sui prezzi del turismo in regione e ha riscontrato un incremento dei prezzi che potrebbe essere alla base di un minor afflusso di visitatori». Nel Gargano la spesa è (di poco) più contenuta, la spesa giornaliera si aggira fra i 300 e i 400 euro. Come dicevamo, tra le zone più care c’è sicuramente Gallipoli, un ombrellone e due lettini costano fino a 50 euro al giorno, il pranzo fra i 35 e i 150, per una camera matrimoniale c’è chi è disposto a spendere fino a 265 euro. Secondo l’indagine, il minimo giornaliero è di 160 euro, il massimo di 500. Questi numeri spingono le famiglie ad optare per altre mete in Europa (come la Grecia o l’Albania).

La referente Adoc, prosegue sul Corriere della Sera, spiegando: «Lo scarso afflusso di turismo in Puglia ed il calo delle presenze sia dovuta agli aumenti dei prezzi dei servizi turistici, accompagnati dalla difficoltà economica dovuta al caro prezzo che ha svuotato le tasche delle famiglie pugliesi. Prima il Covid, poi la crisi energetica, con il conseguente aumento dei prezzi di prima necessità hanno portato molte famiglie pugliesi a rinunciare alle vacanze o comunque a scegliere mete più economiche anche a costo di uscire fuori regione o addirittura fuori nazione».

L’assessore regionale al Turismo della Puglia, Gianfranco Lopane, contrariato dalle critiche ricevute ha così replicato: «Rincari ci sono ovunque. Non possiamo vietare ai forestieri di pagare una fresa 20 euro. L’importante è saperlo prima. Basta con i tormentoni. I rincari ci sono stati, non lo nego, ma nessuna briatorizzazione. Continuo a pensare che la Puglia debba essere la terra dell’accoglienza totale».

In questo modo, l‘assessore Gianfranco Lopane, respinge l’ipotesi che la scelta di alzare i prezzi alle stelle abbia favorito un presunto calo di presenze turistiche per questa estate. Il presidente regionale di Federalberghi, Francesco Caizzi, sostiene: «Premesso che non vi è una situazione negativa rispetto alle presenze, questo non significa che non ci siano dei problemi. A giugno non è andata benissimo, nel senso che non abbiamo fatto numeri record a causa del cattivo tempo. Chi aveva la vacanza programmata è venuto da noi ugualmente, chi, invece, doveva fare il fine settimana non lo ha fatto. La percentuale che è mancata, dunque, è quella degli italiani che ci fa fare da sempre il record».

I turisti prossimi, ovvero i vicini della regione Puglia, hanno abbandonato l’idea di restare in Italia optando per soluzioni differenti; ma fortunatamente invece, il turismo estero resta fedele al “Bel Paese” e continua a prediligere l’Italia, compresa la Puglia, nonostante i rincari.

Lo confermano i dati in possesso del presidente nazionale del Sindacato italiano balneari di Confcommercio, Antonio Capacchione: «Ci aspettavamo una maggiore affluenza, ma in compenso il turismo internazionale sta andando alla grande. Il turismo italiano è in sofferenza. Maggio è giugno sono saltati per via del cattivo tempo. A luglio i turisti che provengono dalle regioni vicine si stanno spostando molto meno, anche per il caldo eccessivo che è percepito come un’insidia. Poi c’è l’inflazione, oltre a una terza circostanza che è stata sottovalutata da molti e che invece sta influendo sulla domanda interna, cioè l’aumento dei tassi di interesse. La maggior parte delle famiglie è indebitata».

Redatto da Martina Hamdy.

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