Esteri

Cina e smartphone: nuovi limiti per l’utilizzo

La dipendenza da internet e dagli smartphone è diventato un fenomeno davvero preoccupante. In Cina le autorità governative hanno deciso intervenire in maniera drastica, per la tutela dei minori, imponendo un tempo massimo giornaliero per l’utilizzo dei cellulari e di internet. Il permesso per l’utilizzo dei telefoni varia a seconda della fascia di età; gli adolescenti tra i 16 e i 18 anni potranno utilizzare il proprio smartphone soltanto per due ore al giorno, il tempo si dimezza per la fascia tra gli 8 e i 16 anni. Per i più piccoli, con età inferiore a 8 anni, il limite scende a 40 minuti al giorno.

Queste indicazioni sono state diffuse il 2 agosto dalla Cyberspace Administration of China (CAC), ovvero l’ente che regola il cyberspazio della Repubblica Popolare. L’obbiettivo è quello di tentare di “combattere la dipendenza da internet da parte minori” e di creare “un ambiente online positivo”. La proposta sarà valida fino al 2 settembre, in attesa di ricevere feedback da parte dei cittadini, successivamente se verrà approvata dal Congresso, la proposta potrebbe tramutarsi in legge ufficiale.

Ma come sarà possibile applicare queste restrizioni? I produttori di cellulari, app e sistemi operativi implementeranno una nuova funzione che verrà chiamata “modalità minore”, funzione che obbligherà il minore ad accedere al dispositivo solo tramite un icona posta sulla schermata d’accensione. In questo modo oltre ad evitare un uso prolungato dello smartphone, sarà possibile attivare delle fasce orarie giornaliere, al momento fissate dalle 6.00 alle ore 22.00. Attraverso lo schermo del telefono, se utilizzato per più di 30 minuti consecutivi, appariranno delle notifiche per ricordare ai bambini di spegnere il dispositivo; inoltre verranno trasmessi dei contenuti veicolati per promuovere “i valori fondamentali del socialismo e della cultura cinese”. Il rispetto di questo provvedimento sarà possibile anche grazie ad una norma governativa, che impone a tutti gli utenti del web e social network di registrarsi con la propria identità. Nel 2022, le autorità di regolamentazione, hanno imposto a tutti i siti online di verificare le identità reali degli utenti prima di consentire qualsiasi attività di interazione sui social network. La Cnn ha intervistato alcuni genitori cinesi che si sono espressi in maniera favorevole: “Penso che sia una cosa positiva. Da un lato, può proteggere la loro vista, dato che molti bambini piccoli non riescono a fermarsi mentre guardano qualcosa che gli piace. D’altra parte, per noi genitori è più facile controllare il tempo trascorso dai nostri figli davanti allo schermo”, ha aggiunto. “E soprattutto i contenuti della modalità minore sono più positivi e salutari”. I genitori sono quindi favorevoli, le società tecnologiche lo sono molto meno; infatti quella che al momento sembrerebbe solo una proposta, ha già scombussolato lo scenario dei mercati. A risentirne drasticamente sono i prezzi delle azioni delle grandi società tecnologiche locali; le azioni di Tencent, colosso cinese operativo nel campo dei social e dei videogiochi, sono già scese del 3%, a seguire Bilibil e Alibaba con un calo del 7% e del 3%. La CAC ha deciso di mettere in pratica queste nuove linee guida nonostante la maggior parte delle piattaforme più famose come ByteDance ( gruppo TikTok), Bilibil e Kuaishou, offrano già da tempo la “modalità adolescenti” per cercare di limitare il tempo di utilizzo per gli under 18. Per la popolazione cinese questa non è una grande novità, basti pensare che nel 2021,  durante il governo di Xi Jinping, le autorità avevano già imposto dei limiti per l’utilizzo dei videogame per cercare di contrastare il fenomeno di dipendenza giovanile dai videogiochi. L’obbligo prevedeva l’utilizzo delle piattaforme per un massimo di tre ore settimanali, a risentirne furono le società video ludiche costrette a rivolgersi al mercato estero per far fronte alle ingenti perdite.

Redatto da Martina Hamdy.

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