Clima e Ambiente

Sempre più incursioni di polvere sahariana in Europa durante l’ inverno

Non è un evento raro, anzi. Ma questo inverno 2024 sta vedendo un numero relativamente alto di incursioni di polvere sahariana sull’Europa e sull’America Latina. L’intensità e la frequenza di tali episodi negli ultimi anni potrebbero essere correlate a cambiamenti nei modelli di circolazione atmosferica.

Negli ultimi mesi il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) ha osservato almeno tre grandi episodi di trasporto di polvere sahariana sull’Atlantico e verso l’Europa continentale.

A metà dicembre, nelle Isole Canarie si è verificata un’intensa intrusione di polvere sahariana che ha causato cieli nebulosi e una cattiva qualità dell’aria, in un contesto di temperature insolitamente elevate per il periodo dell’anno. Le isole spagnole hanno visto un nuovo trasporto di polveri durante il periodo natalizio.

Tra il 23 e il 31 gennaio, una grande quantità di polvere sahariana si è espansa verso il Sud America a ovest e la Scandinavia a nord. Il trasporto è stato catturato nelle immagini satellitari visibili del satellite Sentinel-3 del programma Copernicus e di altri sensori.

Polvere sahariana: splendidi tramonti ma anche cattiva qualità dell’aria

Durante questi eventi in molti settori dell’Europa, specie quella settentrionale, hanno potuto assistere a tramonti particolarmente belli e colorati causati dal trasporto della polvere sahariana. Il trasporto di polvere a lungo raggio, a centinaia o migliaia di chilometri, si verifica spesso ad altitudini relativamente elevate e non rappresenta generalmente un pericolo per la salute. Tuttavia, può comunque depositarsi a livello del suolo quando si mescola con la pioggia e può avere un impatto sulla composizione dell’atmosfera.

Tradizionalmente, l’inverno è la stagione con la minore attività di trasporto delle polveri in Europa e nel Mediterraneo. Tuttavia, una recente pubblicazione di un gruppo di ricercatori spagnoli ha rilevato un forte aumento delle intrusioni di polvere sahariana sul Mediterraneo occidentale e sull’area euro-atlantica nel periodo febbraio-marzo 2020-2022, osservando che alcune di esse “hanno avuto una durata mai registrata prima” e sono state considerate “eccezionali da diverse istituzioni operative e di ricerca internazionali”.

L’analisi mostra un chiaro aumento delle concentrazioni di polvere e dell’altitudine massima durante gli inverni 2022-2022 rispetto agli anni precedenti (2003-2019), pur riconoscendo un’elevata variabilità.

“Dal 2020, stiamo monitorando un aumento della temperatura del Mediterraneo e una persistente siccità nel Maghreb. Queste condizioni superficiali stanno contribuendo al verificarsi di questi eccezionali eventi sahariani invernali verso l’Europa negli ultimi anni. “, afferma Sara Basart, responsabile scientifico dell’Organizzazione meteorologica mondiale e tra gli autori dello studio.

L’articolo esamina anche alcuni dei fattori di circolazione atmosferica che favoriscono le intrusioni invernali di polveri nel Mediterraneo. “I minimi di cut-off, situati tra l’Atlantico settentrionale orientale subtropicale e il Mediterraneo occidentale, e i sistemi di alta pressione a valle, innescano un gran numero di eventi di polvere invernali sulla regione euro-mediterranea occidentale”, afferma Emilio Cuevas, del servizio meteorologico spagnolo AEMET, autore principale dello studio. Il collega e coautore David Barriopedro (Instituto de Geociencias (IGEO), Consejo Superior de Investigaciones Científicas – Universidad Complutense de Madrid (CSIC-UCM)) sottolinea che “il tipo di sistemi di alta pressione varia da caso a caso, spesso coinvolgendo blocchi di alta latitudine, ma anche dorsali subtropicali, che erano abbastanza comuni durante le polveri invernali del 2020-2022”. Un’analisi del 2021 ha stimato che la frequenza delle osservazioni satellitari delle polveri è raddoppiata nel periodo 2005-2019.

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