In pochi mesi, sono morti quattro neonati che erano ricoverati negli Spedali Civili di Brescia. La scorsa estate il reparto di terapia intensiva degli Spedali Civili era stato chiuso per un'infezione, una colonizzazione da serratia marcescens. Il batterio portò alla morte di un neonato e all'infezione di almeno dieci bambini. Nei giorni scorsi sono morti altri tre neonati, due maschietti e una femminuccia. L'ultimo bimbo che ha perso la vita, Marco, era nato prematuro il 4 dicembre ed è morto sabato 5 gennaio. Il piccolo era stato in camera con i due neonati morti nei giorni precedenti, hanno svelato i genitori. "Vogliamo la verità, non attacchiamo nessuno ma vogliamo capire come sia accaduto" ha detto la mamma di Marco. Sarà l'autopsia a chiarire le cause del decesso del neonato. Dall'ospedale, intanto, assicurano che i drammatici casi sono scollegati. "Marco negli ultimi giorni ha avuto complicanze" ha detto il direttore dell'Unità operativa di Neonatologia e della Terapia intensiva neonatale di Brescia, Gaetano Chirico. Che ha sottolineato che "non c'è alcuna correlazione tra i casi, la situazione clinica dei bambini era completamente diversa. Sono già stati eseguiti accertamenti sui pazienti, quello che possiamo escludere è che vi sia in atto un focolaio epidemico". Sulla vicenda è intervenuto anche Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, confermando che dai "primi controlli è emerso che i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati. In particolare - ha specificato - si esclude che le circostanze siano da ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha comunque deciso di inviare degli ispettori dei Nas. "È necessario fare chiarezza per capire se ci sia correlazione tra i diversi casi" ha spiegato il ministro Grillo. I Nas raccoglieranno tutta la documentazione disponibile sui 4 decessi avvenuti nel reparto di Neonatologia. Indaga anche la Procura di Brescia, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.