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Fosse Ardeatine, 75 anni fa l’eccidio in cui i nazisti uccisero 335 italiani
Era il 24 marzo 1944 quando i nazisti uccisero 335 italiani

Sono trascorsi 75 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine: era il 24 marzo 1944 quando i nazisti uccisero 335 italiani, in gran parte civili, in delle cave di tufo abbandonate. Vennero tutti uccisi con un colpo alla nuca per un’azione punitiva, una rappresaglia, in risposta all’attacco di truppe tedesche da parte dei partigiani. Nell’attacco dei partigiani morirono 32 militari, altri 10 morirono nei giorni successivi.
Il tenente colonnello delle SS Herbert Kappler e il generale Kurt Malzer disposero che l’azione di rappresaglia consistesse nella fucilazione di dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. Solo quando le vittime vennero radunate all’interno delle cave Priebke e Hass si accorsero che erano 335 anziché 330. Le SS però decisero che rilasciare quei 5 prigionieri avrebbe potuto compromettere la segretezza dell’azione e quindi decisero di ucciderli insieme agli altri.
Il più giovane delle vittime aveva appena 15 anni, il più anziano poco più di 70.
24 marzo 1944 – Le truppe naziste fucilano 335 italiani nell’eccidio delle #FosseArdeatine, in rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella. Cronologia dei fatti, nomi e volti delle vittime sul portale https://t.co/fEKjqLNDSa #StoriadItalia pic.twitter.com/lRdpF3NPU8
— Camera dei deputati (@Montecitorio) 24 marzo 2019
Oggi ricordiamo i 335 innocenti trucidati 75 anni fa dalle truppe naziste alle #FosseArdeatine. Una delle pagine più tragiche della nostra storia che abbiamo il dovere di ricordare per onorare la memoria delle vittime e dei loro familiari, ma anche per trarre monito per il futuro
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 24 marzo 2019