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Perché la Sea Watch va a Catania?
Una decisione per il bene dei minorenni a bordo o una scelta strategica del Viminale?

La Sea Watch sta per attraccare nel porto di Catania, come ieri è stato indicato dal Viminale. In molti si stanno interrogando sulle reali motivazioni che hanno condotto il Ministero dell’Interno a questa scelta. Ieri il Viminale ha annunciato la propria decisione affermando che a Catania ci sono centri ministeriali per l’accoglienza dei minori e che i migranti maggiorenni verranno poi trasportati a Messina.
Molti osservatori fanno però notare che anche Messina offre centri che sarebbero adatti a ospitare i minorenni che stanno arrivando a bordo della Sea Watch e sollevano il dubbio che la scelta di Catania sia in realtà una mossa del ministro Salvini volta a spostare la competenza giudiziaria sulla vicenda.
Prima dell’annuncio della decisione del Ministero, ieri la Prefettura di Siracusa aveva già organizzato lo sbarco, previsto nel porto rifugio, da cui poi i migranti sarebbero stati trasferiti con un bus. Il procuratore di Siracusa Fabio Scavone aveva inoltre aperto un fascicolo all’arrivo della Sea Watch 3 in rada e non aveva rilevato la sussistenza di alcun reato a carico del comandante.
Con il dirottamento della nave a Catania, la competenza giudiziaria passa nelle mani del procuratore Carmelo Zuccaro, già noto per le sue posizioni anti Ong: è stato il primo ad aprire un’inchiesta sulle presunte complicità tra le Organizzazioni non governative impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo e i trafficanti di esseri umani, e aveva chiesto l’archiviazione delle accuse contro Salvini relative al caso Diciotti. Finora, le inchieste aperte dal procuratore catanese contro le Ong non hanno portato ad alcun risultato.