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Castelnuovo di Porto: chiude il Cara, sgomberati oltre 300 richiedenti asilo
Più di 100 persone rischiano di perdere il posto di lavoro

Stamattina è iniziato lo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto, a nord di Roma: oltre 300 migranti, per lo più africani, lasceranno il secondo Centro di Accoglienza per richiedenti asilo più grande d’Italia, che sta chiudendo per effetto del “decreto sicurezza”, convertito in legge poco più di un mese fa. Nel marzo 2016 papa Francesco aveva scelto proprio il Cara di Castelnuovo di Porto per la cerimonia della lavanda dei piedi del giovedì santo e negli anni la struttura aveva ricevuto riconoscimenti per i percorsi di integrazione seguiti dai suoi numerosi ospiti.
“Decine di persone si troveranno a girovagare per le strade di provincia a due passi da Roma in pieno inverno”, sottolinea il Comune di Castelnuovo di Porto in un comunicato stampa. E denuncia: “Questa non è sicurezza” I bambini e gli adulti verranno “confinati senza aver consentito loro nemmeno di salutare i compagni di classe, i compagni di squadra o i nuovi amici del paese. Alcuni sono titolari di permessi di soggiorno, altri senza carta d’identità. Tutti dovranno affrontare un nuovo viaggio senza meta”.
I bambini ospitati dal centro hanno frequentato le scuole del paese. Come si legge nella nota pubblicata dal Comune, adesso “saranno costretti a lasciare aula, maestre e compagni senza sapere dove andranno e cosa li aspetta”.
“In un colpo solo – scrive il Comune – saranno spazzati via non solo anni di impegno e di buon lavoro per un’accoglienza fatta di progetti educativi, inserimento scolastico, corsi ricreativi, iscrizioni alle associazioni sportive del territorio, collaborazioni volontarie e lavori socialmente utili, portata avanti dal Comune insieme alla Prefettura di Roma, ma andranno anche persi 107 posti di lavoro dei dipendenti del gestore del Centro”.
I problemi dell’Italia sono “disoccupazione, corruzione, mafie, evasione fiscale, una giustizia che non funziona e che non riesce a garantire la certezza della pena, la mancanza di risorse per mettere in sicurezza i territori”, dice il sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccarto Travaglini, che sottolinea: “il problema dell’Italia non sono i migranti”.
Il Comune di Castelnuovo di Porto ha organizzato una marcia di solidarietà per oggi alle 17.00: “una passeggiata pacifica per essere vicini agli ospiti del CARA in via di trasferimento ed i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro”.