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Autobus dirottato a Milano, Sy voleva ottenere un “impatto internazionale”. Pm: “Pericolo reiterazione reato”
Lo annuncia il legale del senegalese, secondo il quale Sy avrebbe mostrato "segni di squilibrio"

Ousseynou Sy, il dirottatore dello scuolabus con a bordo una scolaresca di Crema – secondo quanto rivelato dal suo legale Davide Lacchini al termine dell’interrogatorio -, voleva fare “un’azione dimostrativa” per avere “non un impatto nazionale ma un massimo impatto internazionale“. L’avvocato inoltre afferma che davanti al gip Sy “ha lodato la politica italiana sulle migrazioni” e che il suo messaggio era “nessuno dall’Africa deve venire in Europa“. Sempre secondo l’avvocato Lacchini, Sy ha mostrato “evidenti segni di squilibrio” durante l’interrogatorio in carcere e ha fatto anche alcune “invocazioni”.
Inoltre durante l’interrogatorio ha detto di aver agito dopo aver sentito da “voci dei bambini che stavano morendo nel Mediterraneo” di fare qualcosa di “clamoroso affinché questo non accada più“. Intanto per i pm milanesi rimane forte la convinzione che il senegalese potrebbe compiere ancora azioni simili, indicando il pericolo di reiterazione del reato come esigenza cautelare. Per gli inquirenti fu lui ad appiccare il fuoco al pullman, mentre Sy sostiene che le fiamme divamparono accidentalmente.