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Modelli senza meteorologo e lacrime di coccodrillo: imbruttimento totale

La mia risposta imbruttita all’articolo di scuse de IlMeteo.it

Qualche giorno fa IlMeteo.it ha pubblicato un articolo pregno di scuse sentitissime con lo scopo di spiegare perché da alcune settimane le proprie previsioni fossero tutte sbagliate. La causa dell’errore, secondo l’autore dell’articolo – nonché fondatore del sito ma presumo non meteorologo –, stava nelle scarse prestazioni dei modelli matematici.

Tutti d’accordo? Neanche per sogno! Anzi, forse in un incubo!

Facciamo chiarezza: le previsioni meteo, in quanto tali, non sono certezze e non mi stancherò di ripetere che hanno un margine di errore che, nonostante i progressi tecnologici e scientifici, non si potrà mai azzerare del tutto. Non c’è dubbio che in certe situazioni questo margine di errore aumenti, riducendo l’affidabilità della previsione. Ma è proprio in questi casi che è indispensabile l’operato e la professionalità di un meteorologo: i suoi studi accademici, la sua esperienza pluriennale e la conoscenza dei modelli, fanno la differenza, migliorando – spesso in maniera sensibile – la previsione che arriva all’utente.
Non è stato facile neanche per me e, confrontandoci in questi giorni, neanche per i miei colleghi meteorologi, realizzare delle previsioni quanto più possibile affidabili nel periodo incriminato, si è dovuto lavorare molto, confrontarsi e mettere insieme le nostre conoscenze per fare un servizio di buona qualità.

Ma nell’articolo in questione non ci si scusa per la scarsa qualità, ci si scusa perché i modelli sono stati cattivoni! Assurdo considerato che il dato “modellistico” che finisce direttamente su siti e App senza una validazione da parte del meteorologo porta, molto spesso, proprio a quelle previsioni definite nell’articolo bizzarre e assurde! E, ancora una volta, scredita una materia per la quale invece serve una notevole professionalità.

Al netto di questo articolo di scuse scritto dal fondatore di questo sito, mi chiedo cosa ne pensano i meteorologi elencati nel suo team? [Sul sito IlMeteo.it vengono indicati come meteorologi: Carlo Testa, Marco Castelli, Salvatore De Rosa, Stefano Rossi] Quindi mi rivolgo a loro direttamente: colleghi, non sembra anche a voi che in questo articolo manchi una parte sul vostro operato?

IlMeteo.it
IlMeteo.it

Mi rivolgo anche a tutti quelli che si sono un po’ inalberati per il mio precedente articolo, e ai professionisti che nelle situazioni complicate studiano il doppio, voi cosa ne pensate? Dobbiamo rispondere tutti attivamente a questo tipo di divulgazioni o se non riguarda gli interessi del singolo orticello allora possiamo girarci dall’altra parte? Vi dico la mia, non dobbiamo e non possiamo girarci dall’altra parte, prendete con me una posizione, ma non fatelo per me, fatelo per la scienza che vi fa alzare la mattina e, tra l’altro, fatturare a fine mese. Ci vuole qualche minuto, e sarà un minuto più importante di quello speso per criticare me.

Rinnovo il mio appello: dobbiamo fare un fronte comune contro la disinformazione che impazza nel settore delle previsioni meteo. Secondo me, far passare il messaggio che se “i modelli” non sono affidabili allora la previsione è sbagliata, fa arrivare all’utente l’idea che chiunque possa spacciarsi per meteorologo e dare delle informazioni, che in molte situazioni, sono importantissime per l’incolumità delle persone.
Spero che il mio appello arrivi chiaro e semplice perché se continuiamo a lasciare che la Scienza perda la fiducia delle persone, un giorno sarà troppo tardi per scusarsi, e le lacrime di coccodrillo per acchiappare click non serviranno a nessuno.

IL METEOROLOGO IMBRUTTITO

PS: Ho una proposta (che avevo già scritto diverso tempo fa ma che era tristemente caduta nel vuoto): perché non organizzare un incontro, una tavola rotonda tra meteorologi professionisti per confrontarci su queste tematiche? Sarebbe finalmente l’occasione per conoscere tanti meteorologi che, a differenza dei colleghi dell’Aeronautica Militare, delle ARPA, della Protezione Civile e di altri centri privati, non ho ancora incontrato, ma i cui nomi compaiono come autori di articoli sulla Meteorologia. Mi rivolgo soprattutto ai sopracitati meteorologi de IlMeteo: Carlo Testa, Marco Castelli, Salvatore De Rosa, Stefano Rossi, quando avrò il piacere di incontrarvi e di confrontarmi anche con voi?

PSS: In riferimento alla frase che potete tutti leggere nell’immagine presente in questo articolo, ovvero “la meteorologia è la scienza che permette di conoscere il tempo che avrebbe dovuto fare”, non so bene come approcciarmi perchè dista da qualsiasi concetto che io abbia mai letto in un manuale accademico e non sono sicuro di volerne derivare un significato, ma comunque, giusto per far chiarezza: la meteorologia è la scienza che studia lo stato dell’atmosfera e la sua possibile evoluzione grazie all’interpretazione dei modelli matematici-fisici. Vi invito ad approfondire la materia partendo da quest’ultima definizione.

Per tutte le segnalazioni vi invito come sempre a scrivermi a ilmeteorologoimbruttito@gmail.com

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