Clima e Ambiente

Dubai allagata, caduta in 24 ore la pioggia di 1 anno e mezzo

Incredibili le immagini che arrivano da Dubai, allagata in diversi punti, comprese le arterie stradali della città e l’aeroporto internazionale. In 24 ore sono caduti circa 160 litri di pioggia per metro quadrato (millimetri): per la città di Dubai si tratta di quantitativi di pioggia eccezionali, che normalmente cadono in 1 anno e mezzo.

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Dubai allagata: strade come fiumi in piena e Aeroporto sommerso

Scenari apocalittici a Dubai, colpita da un evento meteo eccezionale ed estremo. Piogge forti e incessanti hanno interessato la città nella giornata di martedì 16 aprile: la maggior parte della pioggia è caduta in 12 ore.

La città di Dubai, che normalmente ha un clima molto secco e caldo, non è abituata a ricevere tali quantità di pioggia. Per questo motivo molte strade della città sono finite sott’acqua, trasformandosi in fiumi in piena. L’acqua si è infiltrata anche in diverse abitazioni e attività commerciali.

Persino l’Aeroporto Internazionale di Dubai, il secondo aeroporto più trafficato del mondo, è finito sott’acqua. Le piste sono state sommerse da decine di centimetri d’acqua, mentre gli enormi aerei che transitano qui si sono trasformati in navi. Le compagnie aeree sono state costrette a ritardare o cancellare diversi voli. La compagnia aerea low cost Flydubai ha cancellato tutti i voli fino alle 10:00 ora locale di mercoledì 17.

Si tratta di un evento meteo estremo o eccezionale, generato dal passaggio di un sistema temporalesco che ha interessato gli Emirati Arabi Uniti e parte del Medio Oriente. Questo stesso sistema perturbato, inserito in una bassa pressione in quota, ha inoltre generato alluvioni sia in Oman, dove sono caduti 170mm, che in Iran, dove gli accumuli superano i 100 mm.

Secondo le previsioni l’ampio sistema si indebolirà una volta raggiunto il Pakistan e l’Afghanistan.

Dubai e la pioggia artificiale: gli Emirati vogliono intensificare il “cloud seeding”

A Dubai e negli Emirati Arabi Uniti è da decenni che vengono finanziate ricerche sul “cloud seeding“, un metodo per provocare piogge artificiali attraverso l’inseminazione delle nuvole. Si tratta di una tecnologia che prevede la dispersione in atmosfera di particelle per stimolare la condensazione all’interno delle nubi e quindi generare la pioggia. Normalmente infatti le gocce di pioggia si formano grazie alla presenza di nuclei di condensazione, minuscole particelle di polvere o di pulviscolo, attorno a cui si condensa il vapore acqueo, che poi precipita sotto forma di pioggia o neve.

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Gli UAE hanno iniziato il processo per ricevere piogge artificiali già nel 2002, per far fronte a problemi legati alla sicurezza idrica. A marzo 2024 il Programma di ricerca per il miglioramento della pioggia (UAEREP) degli UAE ha annunciato che sta cercando nuovi modi per potenziare la tecnologia impiegata così da aumentare il volume delle piogge artificiali. Ogni anno negli Emirati vengono realizzate circa 300 missioni di “cloud seeding”.

Secondo quanto pubblicato da Bloomberg il Centro nazionale di meteorologia dello Stato del Golfo ha inviato aerei di semina dall’aeroporto di Al Ain lunedì e martedì per sfruttare le formazioni di nuvole convettive, per un totale di 7 missioni. Il Centro possiede 6 aerei per il cloud seeding.

Di fronte a un evento estremo come quello verificatosi nelle ultime ore però la questione dell’inseminazione delle nuvole è diventata controversa. La città è difatti impreparata per ricevere piogge abbondanti, tant’è che la mancanza di sistemi di drenaggio rende molte aree a rischio inondazione.

La scarsa disponibilità di acqua in un Paese che riceve circa 100 mm di pioggia ogni anno, ha spinto gli Emirati verso soluzioni basate sulla geoingegneria, con il rischio di episodi estremi come quello delle ultime ore

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